Post#13 - Introduzione alla filigrana della Seconda Emissione granducale e del Governo Provvisorio di Toscana

 

 In collaborazione con il sito di filatelia curato da Roberto Monticini www.ilpostalista.it

https://www.ilpostalista.it/toscana/884.htm

 

A partire dal 1857 la filigrana dei francobolli granducali di Toscana cambiò e il pattern con le dodici corone fu sostituito da quello che comunemente è conosciuto come filigrana a “linee ondulate verticali”. Questa filigrana fu mantenuta anche per l’emissione dei francobolli del Governo Provvisorio di Toscana.

Composizione della filigrana a linee ondulate verticali

La filigrana a linee ondulate verticali è costituita da due componenti, una consistente in un “motivo a linee ondulate” appunto che ricopre uniformemente tutta l’area della carta e rappresenta lo sfondo della composizione e una componente “testuale” che riporta la dicitura “II e RR Poste Toscane” distribuita seguendo una delle diagonali del rettangolo del quadro di stampa. Le due componenti sono sovrapposte l’una all’altra.

In Figura 209 è riportata la porzione diagonale della filigrana, ricostruita a partire dai frammenti di filigrana di esemplari reali, che mostra completamente tutte le lettere della dicitura, assieme alle corrispondenti porzioni di linee ondulate che fanno da sfondo.

Figura 209 – Ricostruzione completa della dicitura “II e RR Poste Toscane” della filigrana a linee ondulate verticali

La filigrana è costituita da 70 linee verticali avvolte le une sulle altre a coppie (35 coppie). Le linee che formano una coppia, ondulando l’una sull’altra formano degli spicchi verticali che risultano ordinati per righe e colonne. Nel motivo totale della filigrana troviamo 33 colonne di 12 spicchi completi, ovvero 396 spicchi totali interamente visibili. Sia in alto che in basso sono osservabili le parti iniziali di un’altra riga di spicchi, che risultano quindi solo parzialmente osservabili. La numerazione che si è scelto di adottare inizia dalla riga parziale in alto, cui è assegnato il numero 1 (la prima riga di spicchi completamente visibili dall’alto avrà quindi il numero 2) e termina con la riga parziale in basso che prende il numero 14 (l’ultima riga di spicchi completamente visibili avrà quindi il numero 13).

Situazione analoga avviene per le colonne di spicchi, sia da un lato che dall’altro sono parzialmente visibili le colonne che chiudono la filigrana. Anche in questo caso la numerazione si effettua assegnando il numero 1 alla prima colonna parzialmente visibile (la prima colonna completamente visibile avrà quindi il numero 2) e il numero 35 alla colonna parzialmente visibile (l’ultima colonna completamente visibile avrà quindi il numero 34).

Figura 210 – Suddivisione della griglia di linee ondulate verticali in spicchi

In Figura 210 è riportata una rappresentazione di due coppie di linee le cui componenti ondulano l’una sull’altra a formare quattro spicchi interi. Le linee delle coppie sono state colorate in rosso ed azzurro per migliorare la chiarezza della rappresentazione, nella realtà ovviamente non si osserva nessuna colorazione della filigrana. Ogni spicchio è in media alto 28 millimetri e largo 6 millimetri ed è distanziano dall’altro di 3-4 millimetri, misurato nel punto di massima larghezza dello spicchio.

Figura 211 – Porzione della filigrana relativo ai caratteri “II e RR”

In Figura 211 è riportata la numerazione adottata per le coppie di linee, che coincide con le colonne di spicchi in verde e quella per le righe di spicchi, in azzurro, per le lettere “II e RR”. Per motivi di spazio sono indicati solo i numeri dispari. In Figura 212 la stessa cosa è fatta per le lettere “Poste Toscane”.

Figura 212 – Porzione della filigrana relativo ai caratteri “Poste Toscane”

 

Plattaggio dei francobolli stampati su filigrana a linee ondulate verticali

L’individuazione della posizione degli esemplari nel quadro di stampa (plattaggio), risulta molto più ardua per i francobolli stampati su carta filigranata con linee ondulate verticali e, di fatto, ad oggi, è agevole solamente per quegli esemplari nella cui filigrana è visibile un frammento di una o più delle lettere della dicitura “II e RR Poste Toscane”, ovvero in circa il 21-22% dei casi. Negli altri casi, per quanto riteniamo non sia impossibile risalire alla posizione, il procedimento è al momento lontano dall’essere realizzabile.

Come osservato per la filigrana a corone, anche nel caso della filigrana a linee ondulate i solchi del motivo possono risultare impressi su entrambe le facce dei francobolli (Recto, il lato della carta dove è stampato il francobollo o Verso, il lato della carta privo di stampa) e la stessa filigrana può risultare impressa Dritta o Capovolta. Ne deriva che anche in questo caso le modalità in cui possiamo osservare la filigrana sono quattro.

Per il plattaggio dei francobolli della seconda emissione granducale e del Governo Provvisorio di Toscana, impostiamo le stesse definizioni del caso della filigrana a corone, ovvero descriviamo la filigrana come visibile dal verso dei francobolli, anche se la riporteremo spesso come vista in trasparenza e da questo impostiamo le quattro sovrapposizioni che chiameremo S05, S06, S07 e S08, codifica che continua quella già discussa per la filigrana della prima emissione granducale.

Osserviamo che la filigrana può presentarsi in quattro modi diversi, a seconda dell’andamento della dicitura, ovvero dall’alto a sinistra verso il basso a destra (AS-BD, S05), nel verso opposto ovvero dal basso a destra verso l’alto a sinistra (BD-AS, S06) e analogamente per la direzione perpendicolare, ovvero dall’alto a destra verso il basso a sinistra (AD-BS, S07) e nel verso opposto, ovvero dal basso a sinistra all’alto a destra (BS-AD, S08).

Figura 213 – Correlazione tra andamento della Dicitura, posizionamento della filigrana e le sovrapposizioni

Da notare che quando la filigrana si trova nelle configurazioni S07 e S08 la solcatura è visibile al Recto e quindi per analogia con la filigrana a corone della prima emissione possiamo definire la S07 come Recto Dritta (RD) e la S08 Recto Capovolta (RC). Allo stesso modo avremo che la S05 è in configurazione Verso Dritta (VD) e la S06 è Verso Capovolta (VC) (Figura 213).

Esattamente come stabilito per la filigrana della prima emissione, definiamo la numerazione delle posizioni nella tavola di stampa a partire dalla prima in alto a sinistra con il numero 1, fino alla 240 collocata in basso a destra. Avendo assunto che la filigrana viene osservata dal verso dei francobolli, nelle sovrapposizioni di riferimento la numerazione dovrà essere scambiata orizzontalmente, da sinistra a destra.

Figura 214 – Le sovrapposizioni S05 e S06

La determinazione della posizione di un determinato francobollo nel quadro di stampa si realizza in pratica andando a ricercare a quale frammento dei caratteri della dicitura “II e RR Poste Toscane” appartiene quello visibile negli esemplari in esame. Per fare questo risulta molto importante osservare la particolare combinazione o “intreccio” tra i tratti appartenenti ai caratteri e quelli relativi alle linee ondulate verticali, intreccio che è unico per ogni porzione del motivo della filigrana.

Figura 215 – Le sovrapposizioni S07 e S08

Statistica della modalità della filigrana

Su 158 francobolli studiati della seconda emissione granducale e del Governo Provvisorio, risulta la seguente distribuzione della modalità di posizionamento del foglio, riportata nel grafico di Figura 216.

Figura 216 – Distribuzione statistica della filigrana a linee ondulate

Si osserva una prevalenza della modalità S07 (AD-BS, RD)) seguita dalla S06 (BD-AS, VC). Le altre due modalità si presentano con frequenza molto simile tra loro.

Risulta che nella maggioranza dei casi chi posizionava il foglio nella macchina di stampa, preferiva guardarlo leggendo la filigrana in modo simile a come normalmente si legge un testo nei paesi che utilizzano i caratteri romani, ovvero da Sinistra verso Destra e dall’Alto verso il Basso. In effetti, se si inserisce il foglio in macchina potendo leggere la dicitura della filigrana in questo modo AS-BD, la macchina stamperà su questo lato, di conseguenza la filigrana sarà visibile dal verso del foglio (o del francobollo) in modalità speculare, ovvero AD-BS, la S07. Molto probabilmente non sempre l’operatore addetto al posizionamento del foglio in macchina era interessato a posizionare il foglio in un modo prestabilito e quindi ne deriva una distribuzione molto casuale.

Plattabilità potenziale delle tavole di stampa

La seconda filigrana di Toscana, come già detto è costituita prevalentemente da linee ondulate e solo una parte ridotta da elementi che differiscono da questo motivo, ovvero le lettere della Dicitura. Come già detto, solo i francobolli che presentano parte delle lettere sono facilmente posizionabili con certezza nel quadro di stampa e questi sono in media (‘in media’ a causa della leggera variabilità di posizionamento del foglio rispetto alla matrice di stampa), 51 su 240, ovvero il 21-22% del totale.

Figura 217 – Distribuzione della Dicitura nel quadro di stampa (a sinistra) e individuazione delle posizioni interessate dalle lettere della filigrana (a destra)

In Figura 217 è riportata la tavola di stampa delle 240 posizioni con evidenziate quelle interessate dalla filigrana lettere (a sinistra). A destra le posizioni sono state colorate per esigenze grafiche.

Verrebbe quindi da pensare che, data una determinata tavola di stampa, solo il 21-22% delle posizioni sia ‘potenzialmente plattabile’.

In realtà si deve tenere presente che il foglio di carta filigranato destinato alla stampa, poteva venir posizionato in quattro modi differenti rispetto alla matrice metallica, ovvero VD, VC, RD e RC. Siccome una stessa matrice di stampa (tavola) stampò verosimilmente centinaia di fogli da 240 esemplari di francobolli e che la carta utilizzata fu verosimilmente posizionata con le quattro modalità possibili secondo una statistica simile a quella riporta precedentemente in Figura 216, ne deriva che la filigrana a lettere fu distribuita su di un numero più esteso di francobolli della stessa tavola di stampa, che non il solo le 51 posizioni (21-22%).

Figura 218 – Distribuzione delle lettere della filigrana sul piano di stampa sovrapponendo le quattro modalità

In Figura 218 è riportata una simulazione del totale delle posizioni interessate dalla filigrana a lettere, distribuendo il foglio nelle quattro modalità possibili. Il numero sale da 51 a 104, ovvero raddoppia, salendo quindi ad un 43-44% di posizioni ‘potenzialmente plattabili’.

Quanto detto finora non è solo teoria. Il foglio fu realmente posizionato secondo la seguente statistica rilevata su 107 esemplari reali: VD 21%, VC 26%, RD 32% e RC 21%. Ciò significa che data una specifica tavola di stampa, su cento fogli stampati in 21 la filigrana era posizionata VD, in 26 VC, in 32 RD e in 21 RC. I cliché però in tutti questi fogli rimasero sempre nelle stesse identiche posizioni, perché la matrice di stampa era un blocco di metallo unico.

Per quanto riguarda la plattabilità potenziale però, possiamo spingerci ancora oltre e valutare altre opzioni. Considerando di poter disporre di multipli, coppie, strisce orizzontali o verticali di tre, quattro o cinque esemplari, quartine e sedie. In questo caso la percentuale di posizioni potenzialmente plattabili può ulteriormente aumentare. Nei casi in cui troviamo un multiplo in cui solo un esemplare presenta filigrana tale per il quale la posizione può essere individuata con certezza, automaticamente anche le posizioni degli altri esemplari che compongono il pezzo sono plattate.

Prendiamo il caso di blocco di sedici esemplari del valore da un quattrino della seconda emissione nuovo (pezzo realmente esistente), del quale solo due esemplari possono essere posizionati con certezza grazie alla presenza di parti di lettere nella filigrana. Conosciute le posizioni dei due francobolli, automaticamente conosciamo quelle degli altri quattordici. Se aggiungiamo queste alla tavola generica delle posizioni potenzialmente plattabili, passiamo da 104 a 118 e la percentuale sale dal 43-44% al 49-50% (Figura). Di questo passo, trovando ulteriori esemplari di questi “multipli misti” la percentuale può essere aumentata teoricamente fino a poter individuare il totale delle 240 posizioni, ovvero il 100%.

Figura 219 – Distribuzione delle posizioni potenzialmente plattabili con un ‘multiplo misto’ 4x4

Quanto detto sopra dimostra che teoricamente si possono plattare tutte le posizioni di una determinata tavola di stampa, ovvero che non ci sono limiti teorici a questa impresa, ovvero si tratta di un qualcosa di teoricamente fattibile. Chiaramente la differenza tra la teoria e la pratica sta nel tempo, nel lavoro di ricerca e analisi del materiale e nel materiale realmente giunto fino a noi e disponibile. Si tratta di una impresa non ovvia e neppure semplice, che potrebbe richiedere tempi estremamente lunghi. Se è vero come si dice, che un pezzo lo puoi veder passare una volta nella vita ed è raro che ti capiti una seconda, allora è anche vero che molti pezzi, anche in una vita, potresti non vederli mai passare e magari quella volta che passano tu sei impegnato in altre faccende. Ne segue che quello che di cui stiamo parlando è un lavoro multi-generazionale e soprattutto un qualcosa di realizzabile solo assemblando un numero elevato di collezionisti ed appassionati.

Purtroppo, questo lavoro già molto difficile di per sé, è reso ancora più ostico da chi ha manomesso e manomette i pezzi, specialmente i multipli, rimuovendo parti non gradevoli, esemplari difettosi che si trovano alle estremità, ad esempio, rischiando di eliminare e perdere per sempre informazioni importantissime ai fini del lavoro di cui stiamo discutendo in questa sede.

 


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